Non c'è tempo per gli amarcord. La discussione
comparata della storia è ben altra cosa del "primaerameglio".
Non bisogna mai confondere la nostalgia del passato che troppo spesso
equivale all'individualismo anagrafico con l'analisi storica.
Confrontarci con gli strumenti, le culture ed i progetti di questo
secolo fa la differenza fra la critica ed il rimpianto (che sono
immobilismo) e la ricerca di nuovi linguaggi politici.
Non
"imbruttiamo" se i giovani non ci capiscono, non ci seguono
e ci dileggiano. Io stessa, persi da tempo i miei ventanni, non posso
seguire oratorie con la dialettica dei "cioè" e "al
limite": mi puzzano di naftalina e di gattopardismo. Provare. Tentare. Ricondurre la politica sul percorso contemporaneo. I nostalgici che hanno buttato l'ancora sul mare di un trascorso e irrecuperabile passato remoto stanno compiendo un delitto. È il tempo di nuove barche e di nuovi approdi. È tempo che le culture del nostro secolo abbiano spazi e dialettiche senza bastoni fra le ruote.
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