Fabrizia
avrebbe potuto essere mia figlia. Ma anche figlia della Fornero o di
Poletti. Anagraficamente, intendo. Umanamente, invece, solo figlia
mia e di quelli come me. Sembra quasi un assurdo caso del destino che la tragica morte di Fabrizia
sia successa a ridosso dell'infelice oltraggio del ministro del
lavoro (lo scrivo volutamente minuscolo, alla faccia del purismo e
delle regole grammaticali), un assurdo caso che ci obbliga a
riflettere come rivedere scelte scellerate fatte finora da ministri
di ogni bandiera e da tecnici.
Forzando la mia natura di mamma
italica ho sempre insegnato ai miei figli ad essere pronti a volare
per trovare un luogo ove poter realizzare i sogni. Essere obbligati a
farlo è un'altra cosa. Un'amica su fb ha scritto. “ Il problema
non è tanto il ministro senza laurea e diploma a Montecitorio,
quanto l'ingegnere con laurea e master al call center”.
Ecco noi
siamo un Paese ancorato al Novecento, con le conquiste sindacali dei
lavoratori, con gli operai emblema di lotta per i diritti, con
l'articolo 18, con la muffa e la paura del rinnovamento. Abbiamo
perseguito una ideologia sociopatica: volere figli istruiti senza
progettare il loro futuro. Ed eccoci qui: una nazione sempre più
vecchia, senza visione del futuro. Non abbiamo licenziato nessuno dei
“non aventi diritto”, nessuno dei tanti che “scaldano la
poltrona” (perché non solo in politica si scaldano le poltrone),
anzi abbiamo dato loro sempre più diritti. Avete mai sentito di una
battaglia per il rispetto dei doveri? Ci sono solo diritti e spesso
doveri rovesciati? Un fannullone licenziato per un giovane assunto.
Non sarebbe difficile. Non è un paradosso. Il paradosso è mandarli
via.
Penso
a quei cortili delle scuole e delle università, con quella
meravigliosa gioventù in sosta ed in transito. Penso che dobbiamo
smetterla di cacciarli, che i docenti tutti debbano essere orgogliosi
e fieri di poterli vivere, che ogni madre ed ogni padre possa
ritrovarli a cena, presenti non in video chat. Penso che il ministro
debba dimettersi subito, subitissimo. Penso che anche il Pd, il mio
partito, sia un'accozzaglia di persone con identità compromessa.
Penso e giro per casa, per le stanza, una ad una… i miei figli sono
ancora qui ma non so per quanto tempo ancora sarò una madre
fortunata.