sabato 14 maggio 2016

L'Italia è una Repubblica fondata sull'amore


Oggi ho fatto una lunga chiacchierata con alcuni cittadini mentre eravamo in fila alla posta. Due di loro li conosco da sempre, una coppia convivente con due figli. Si parlava di unioni civili.
Quello di cui ho avuto la certezza è che i pennivendoli dei giornali ed i pressappochisti televisivi sono riusciti a far metabolizzare un solo ambito della legge: matrimoni per gli omosessuali. E certo, questa è l'informazione che fa gossip, che solletica le pruderie di un popolo di voyer e di grandi fratelli.
Per questo sono stata lì a spiegare, mentre i numeri venivano chiamati ed alcuni del gruppo perdevano il turno, che la legge riconosceva i diritti per tutte le coppie, anche (direi soprattutto per una questione di maggioranza dei casi) di quelle eterosessuali. Di chi?, mi ha chiesto un signore anziano. Dei maschi e delle femmine, per essere chiari. Questa legge tutela i diritti di tutti, a cominciare dal diritto di scelta di progettare la vita sulla base dell'amore anziché di un contratto o di uno dei tanti ingannevoli giuramenti sulle sacre scritture.
E' vero, questa legge non è un aumento in busta paga e neppure delle pensioni minime, non è diminuzione delle aliquote e non cancella le cartelle di Equitalia. Non per questo è una piccola cosa. Da oggi continueremo ad essere proprietari di un povero portafogli ma acquisiremo una ricchezza che non ha eguali: la libertà di amare e di essere eguali nell'amore.
Mi piace questa Repubblica fondata sull'amore, mi fa eco il più vecchio del gruppo.

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