giovedì 30 settembre 2021

LA MEGLIO GIOVENTU' NELLE EX BORGATE

LA MEGLIO GIOVENTU' 

 

I ragazzi, le ragazze, la gioventù… Eravamo migliori? No, vivevamo in un mondo diverso, davvero un altro mondo. E questo mondo diverso è quello che abbiamo costruito per loro e che gli lasciamo in eredità. 

Sapete cosa c’è in questi giovani? 

Una cosa che noi non sappiamo più dove abita: la lealtà, che trasformata in vita quotidiana significa solidarietà e affetti. 

Ieri ne ho incontrato uno di questi ragazzi. Lo conosco da tanti di quegli anni che stento a crederci. Mi ricordo un pomeriggio ad insegnargli “In morte del fratello Giovanni”, a cancellare quell’accento romano del “me vedrai seduto” in “mé vedrai seduto”. Ricordo pomeriggi e serate e cene a parlare con lui e con tutta quella meglio gioventù che affollava la mia casa. Si cominciava con Totti per passare alla scuola, poi da una ricetta di cucina agli amori e dalla vita in famiglia a quella nel mondo. Adesso sono uomini e donne, giovani uomini e giovane donne, con le idee chiare sul loro futuro, sulle scelte degli studi, sulle strategie da mettere in campo… 

La politica però non è entrata nella loro pelle. 

“Non ce voglio andare a votare, mi hanno deluso. Tutti solo promesse, bei discorsi elettorali e poi spariscono dentro le loro stanze per curarsi di piccole cose. Lo hai visto ‘sto quartiere, Stefà? Hai visto com’è ridotto? A Fosso del Poggio si sono affittati pure i negozi ed i garage per case, hanno costruito quattro muri dentro ai giardini e li hanno affittati. E dentro c’hanno messo gli stranieri, gli chiedono l’affitto a nero e tutti stanno muti. E il parco? Da ragazzini era la nostra seconda casa, adesso non ci si capisce niente e tutti sanno dove si compra la droga e chi la spaccia, come se non bastasse la monnezza che ci troviamo dappertutto. E chi devo votare? Perché li devo votare? Nessuno viene mai a vedere che succede...
 

E come darti torto? 

Ma, c’è un modo per fare la differenza. E quel modo è proprio andare a votare. Questo è il mondo che noi adulti vi stiamo lasciando e solo voi sapete che è ora di dire basta. Sta a voi fare la differenza. Sta a voi mandare a casa i peggiori e sempre a voi spetta il compito di capire chi dalle elezioni cerca uno stipendio e chi ci mette anima e cuore. Se non lo fate voi, chi lo fa? I vecchi tromboni di apparato che vengono istruiti a votare o le vecchie signore che glielo ha detto il marito? Tu hai ragione ma se non vai a votare poi non hai diritto di lamentarti perché la tua assenza in cabina fa vincere gli altri, i peggiori. Alla vostra età dovete dichiarare che siete stufi, non basta più dirlo. E se lo vedete quello che c’è attorno, se ne riconoscete i limiti e gli errori avete il dovere morale di essere il partito del “fino qui e non più oltre”.
 

“Ci andrai a votare?”
“Sì, voglio fare la differenza. Ma non so se ti voterò!”
“Non importa. Vai a votare, questa è la mia vittoria”.


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