Leggere la storia dell'invisibilità femminile è davvero rileggere la storia.
Parlare
di Ettore Petrolini è fare un nome che dice qualcosa un po' a tutti,
un nome riconoscibile in un personaggio di cui si conosce l'intera
biografia. E' vero: Petrolini è stato un grande e dalla sua opera,
per influenza manieristica e di repertorio, si sviluppa tutto il
teatro comico italiano del Novecento e di conseguenza tutta la
migliore televisione del sabato sera.
L'attività teatrale
di Petrolini inizia nel 1900 in piccole compagnie che si esibiscono
al Teatro Cossa di Trastevere ed a Campagnano, un fienile trasformato
in teatro che vide la nascita del “Bell'Arturo”, una delle più
belle e famose macchiette del repertorio petroliniano. E' nel 1903
che il grande caratterista in cerca di scrittura entra al Gambrinus,
un Caffé Chantant nei pressi della stazione Termini, e incontra Ines
Colapietro “di famiglia d'artisti, è un'attrice minuta e dalla
voce acutissima”. Ines ha quindici anni, Ettore diciannove.
Entrambi sono di Ponte (un rione di Roma), si piacciono, si
frequentano e formano subito un sodalizio artistico. Artisticamente
lei cambierà nome divenendo Ines Loris, proprio come Petrolini era
Ettore Loris agli esordi della sua carriera.
I due attori in cerca di fortuna partono per una lunga tournée (1907-1909) in Sud America: Argentina, Brasile, Uruguay, Messico, Cuba; tornano in Italia famosi e strapagati e si spalancarono le porte di tutti i teatri.
I due attori in cerca di fortuna partono per una lunga tournée (1907-1909) in Sud America: Argentina, Brasile, Uruguay, Messico, Cuba; tornano in Italia famosi e strapagati e si spalancarono le porte di tutti i teatri.
Compagni anche nella vita ebbero due figli, Renato e
Oreste.
Nel settembre 1911 Iris esasperata dai tradimenti di Ettore lo lascia e se ne va a Napoli con il comico Gustavo De Marco (un grande dimenticato a cui il grande Totò deve gran parte delle sue macchiette) lasciando i figli a Roma perchè “avevano un avvenire più garantito accanto al padre”.
Ines Colapietro Loris scomparve così, dimenticata. Da quel 25 settembre 1911 alla data di morte 9 gennaio 1964 non si conosce nulla di quei cinquantanni di vita di una donna che, prima d'essere stata la partner di Petrolini, è stata la sua porta verso il successo.
Nel settembre 1911 Iris esasperata dai tradimenti di Ettore lo lascia e se ne va a Napoli con il comico Gustavo De Marco (un grande dimenticato a cui il grande Totò deve gran parte delle sue macchiette) lasciando i figli a Roma perchè “avevano un avvenire più garantito accanto al padre”.
Ines Colapietro Loris scomparve così, dimenticata. Da quel 25 settembre 1911 alla data di morte 9 gennaio 1964 non si conosce nulla di quei cinquantanni di vita di una donna che, prima d'essere stata la partner di Petrolini, è stata la sua porta verso il successo.
Quanto Ines sia stata anche
ispiratrice nella poetica e nella metalinguistica del parodismo
petroliniano non lo sappiamo. Sappiamo per certo che i manoscritti
dei copioni teatrali conservati alla Biblioteca del Burcardo sono
stati redatti dalla bella Ines, grazie alla cui opera abbiamo
mantenuto la memoria e la testimonianza scritta, ed a lei tanti
artisti di varietà, di cui Petrolini è stato indiscutibilmente
maestro, devono sentirsi debitori.
“La Modista” è
l'ultimo sketch che i due portarono insieme sulla scena nel 1911. Da
allora non è stato più riproposto, neppure dallo stesso Petrolini
affiancato da una delle successive partner.
La storia di Ines
Colapietro, enfant gaté del Gambrinus dal 1902, è stata riscoperta
e rilanciata dall' ottimo testo di Andrea Calcagni “Enciclopedia
dei Loris Petrolini” che racconta come accanto alla monumentalità
di Petrolini ci sia stata una minuta e silenziosa donna, come è spesso successo in tutta la storia
del mondo degli uomini.
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