martedì 4 aprile 2017

INES O L'INVISIBILITA' DI UNA DONNA







Leggere la storia dell'invisibilità femminile è davvero rileggere la storia. 
Parlare di Ettore Petrolini è fare un nome che dice qualcosa un po' a tutti, un nome riconoscibile in un personaggio di cui si conosce l'intera biografia. E' vero: Petrolini è stato un grande e dalla sua opera, per influenza manieristica e di repertorio, si sviluppa tutto il teatro comico italiano del Novecento e di conseguenza tutta la migliore televisione del sabato sera.
L'attività teatrale di Petrolini inizia nel 1900 in piccole compagnie che si esibiscono al Teatro Cossa di Trastevere ed a Campagnano, un fienile trasformato in teatro che vide la nascita del “Bell'Arturo”, una delle più belle e famose macchiette del repertorio petroliniano. E' nel 1903 che il grande caratterista in cerca di scrittura entra al Gambrinus, un Caffé Chantant nei pressi della stazione Termini, e incontra Ines Colapietro “di famiglia d'artisti, è un'attrice minuta e dalla voce acutissima”. Ines ha quindici anni, Ettore diciannove. Entrambi sono di Ponte (un rione di Roma), si piacciono, si frequentano e formano subito un sodalizio artistico. Artisticamente lei cambierà nome divenendo Ines Loris, proprio come Petrolini era Ettore Loris agli esordi della sua carriera.
I due attori in cerca di fortuna partono per una lunga tournée (1907-1909) in Sud America: Argentina, Brasile, Uruguay, Messico, Cuba; tornano in Italia famosi e strapagati e si spalancarono le porte di tutti i teatri. 
Compagni anche nella vita ebbero due figli, Renato e Oreste.
Nel settembre 1911 Iris esasperata dai tradimenti di Ettore lo lascia e se ne va a Napoli con il comico Gustavo De Marco (un grande dimenticato a cui il grande Totò deve gran parte delle sue macchiette) lasciando i figli a Roma perchè “avevano un avvenire più garantito accanto al padre”.
Ines Colapietro Loris scomparve così, dimenticata. Da quel 25 settembre 1911 alla data di morte 9 gennaio 1964 non si conosce nulla di quei cinquantanni di vita di una donna che, prima d'essere stata la partner di Petrolini, è stata la sua porta verso il successo. 
Quanto Ines sia stata anche ispiratrice nella poetica e nella metalinguistica del parodismo petroliniano non lo sappiamo. Sappiamo per certo che i manoscritti dei copioni teatrali conservati alla Biblioteca del Burcardo sono stati redatti dalla bella Ines, grazie alla cui opera abbiamo mantenuto la memoria e la testimonianza scritta, ed a lei tanti artisti di varietà, di cui Petrolini è stato indiscutibilmente maestro, devono sentirsi debitori.
“La Modista” è l'ultimo sketch che i due portarono insieme sulla scena nel 1911. Da allora non è stato più riproposto, neppure dallo stesso Petrolini affiancato da una delle successive partner.
La storia di Ines Colapietro, enfant gaté del Gambrinus dal 1902, è stata riscoperta e rilanciata dall' ottimo testo di Andrea Calcagni “Enciclopedia dei Loris Petrolini” che racconta come accanto alla monumentalità di Petrolini ci sia stata una minuta e silenziosa donna, come è spesso successo in tutta la storia del mondo degli uomini.

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